Clubhouse

La miglior piattaforma per fare non so cosa.

Marco Salom è un amico che da un mese a questa parte quotidianamente mi invita a parlare su Clubhouse, a volte anche più volte al giorno. Lo fa perché gliel’ho chiesto io: avevo bisogno di un modo per rompere il ghiaccio e lui, che ormai le sue stanze su Clubhouse se le è arredate ben bene, mi sembrava la persona più adatta a farlo. Ovviamente non sono mai riuscito a collegarmi per tempo ma almeno ho avuto la scusa per frequentare un po’ la piattaforma.

Cosa sia ormai l’abbiamo capito tutti: più o meno internet che incontra la radio (dopo che la radio per anni si è rifiutata di incontrare internet). Così su Clubhouse chiunque può aprire la sua room/radio e invitare chi vuole all’interno di un proprio format più o meno definito, il tutto con la facilità di interazione tipica dei social media.
Risultato: quintali di fuffa, ore e ore di chiacchiere inutili, qualche contenuto interessante nascosto qua e là, molti prezzemolini, poca preparazione dei contenuti, molta improvvisazione. Insomma, tutto quello che c’era da aspettarsi, un gran vociare indistinto e a volte fastidioso. Brutto?

Bellissimo. Non tanto per quello che è, ma per quello che potrebbe diventare. Twitter nacque per mandare sms a gruppi di persone, nessuno pensava sarebbe divenuto la piattaforma principe per l’informazione in tempo reale. Whatsapp nelle intenzioni dei fondatori doveva servire solo a condividere il proprio status del giorno. Viviamo in un secolo in cui per la prima volta nella storia, la tecnologia ci offre soluzioni a esigenze che non sappiamo ancora di avere.

Clubhouse sarà l’evoluzione dell’entertainment radiofonico? Una nuova modalità di formazione scolastica? Una piattaforma politica collaborativa? Non ne ho idea, saremo noi utenti a definire Clubhouse in modo naturale e non lineare, attraverso l’utilizzo che ne faremo. Come sempre, il miglior modo per non subire la tecnologia è abbracciarla e lasciarsi trasportare da essa, incrociandola con le nostre idee. Come fa il mio amico Marco.

Davide Boscacci
Consigliere UNA
Executive Creative Director Publicis

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