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Un’ondata di razzismo ha invaso il nostro Paese negli ultimi tempi, lo vediamo soprattutto sui social, con video, commenti e atteggiamenti sempre più razzisti. I numeri di video online con contenuto razzista, commenti xenofobi e atteggiamenti ostili nei confronti degli stranieri sono paurosamente sempre più alti e hanno contribuito a rendere il mondo dei social network un posto assai peggiore rispetto a qualche tempo fa, visto che per spargere odio, oggi basta una semplice connessione.
Ecco perché Rolling Stone e l’agenzia Serviceplan Group hanno pensato di colpire proprio il principale strumento d’odio dei razzisti italiani, la loro connessione dati, con un’operazione e una modalità senza precedenti che ha bruciato tutti i loro giga del traffico dati mensile: BURN RACIST GIGA.
Come è stato possibile? Nelle scorse settimane è andata online una landing page che ospitava i video con contenuti razzisti più visti in Italia.
Il minisito – creato esclusivamente per l’operazione Burn Racist Giga – è stato pubblicizzato sui social targettizzando tutti coloro che odiano le facce di un altro colore, con l’accortezza di farlo in “dark” per evitare di coinvolgere i non razzisti. Dal minisito era possibile vedere i video solo con connessione mobile e non wi-fi e il loro peso era altissimo rispetto alle classiche clip, dunque tutte le visualizzazioni fatte sul minisito hanno bruciato i giga dei razzisti o li hanno costretti a pagare parecchio a fine mese.
Un hacktivismo che ha portato centinaia di razzisti lontani dai social per un bel po’, e bruciato migliaia di giga e soprattutto reso internet un posto migliore: senza traffico dati mensile i razzisti non sono potuti tornare online a spargere odio, nei commenti e con i loro video.
Rolling Stone ha lanciato Burn Racist Giga, e insieme all’agenzia Serviceplan Group svela oggi l’operazione al pubblico e lo fa con un videocase che coinvolge diverse celeb del mondo dello spettacolo e non, che sostengono questa iniziativa: Mahmood, Dario Franceschini, Tommaso Paradiso, Tommy Kuti, Carolina Crescentini, Matilda De Angelis, Pierluigi Pardo, Fiorello e tanti altri.
Credits:
Client: Rolling Stone Italia
Rolling Stone: Alessandro Giberti, Davide Da Rold, Matteo Zampollo
Agency: Serviceplan Group Italia
Partner: Alessandro Pierobon
Executive creative director: Oliver Palmer
Creative Directors: Pas Frezza, Luca Iannucci
Art Director: Max Bratti, Matteo Busti
Copywriter: Vittorio Giannotti
Account: Ginevra Galletti
PR: Roberta Seneci
Innovation Team: Lorenz Langartner, Franz Roppischer
Web Development: Marco Pietribiasi, Luca Cancelliere, Daniel Kuhnlein (Develon)
Pumping Video: Neverest
Media: Vittorio Bucci, Irene Carta, Nicola Poggi (Mediaplus)
Social Media Management: Michele Lorenzi, Camilla Malacarne (Plannet)
Cdp: Oltrefargo
Executive Producers: Federico Mazzola, Nicolò Dragoni
Director: Alessio Fava
DOP: Tommaso Terigi
Sound Design: Guido Smider
Stylist: Giulia Revolo
Set Designer: Francesco Boerio
Colourist: Daniel Pallucca
Motion graphics artist: Gianmarco Gaviani
Vfx Supervisor: Chiara Feriani
Production manager: Roberto Santorsola
Music: Disclosure
Record: Universal
Supply of equipment: telequale.it
Artistic supervisor and cast: MoveOn Milano
Performers: Gianluca Catanzaro, Michael Rossi, Agnese Acheampong, Laura Capelli, Deghi Sverzut
Choreographer: Ernald Matoshi ')}
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